I veicoli industriali immatricolati a partire dal 21 agosto, superiori alle 3.5 tonnellate, dovranno essere dotati della nuova versione del tachigrafo intelligente.

Chi opera nel mercato del trasporto internazionale e ha il tachigrafo di prima generazione dovrà invece sostituire l’impianto con quello di nuova generazione. Sono previste tre scadenze:

  • La prima è il 31 dicembre 2024, termine entro cui tutti i veicoli dotati di tachigrafico analogico o digitale (fino al 15 giugno 2019) che svolgono trasporti internazionali con veicoli di peso superiore a 3,5 tonnellate dovranno dotarsi della «next generation» del tachigrafo.
  • La seconda scadenza è il 19 agosto 2025, quando tutti i veicoli oltre le 3,5 tonnellate equipaggiati con tachigrafo intelligente di prima generazione (quindi dal 15 giugno 2019) dovranno dotarsi di tachigrafo di seconda generazione. Tale obbligo varrà, anche in questo caso, solo per chi opera nel traffico transfrontaliero.
  • Infine, è prevista un’ultima tappa nel 2026, anno in cui anche i veicoli commerciali con peso massimo tra le 2,5 e le 3,5 tonnellate dovranno essere equipaggiati con tachigrafo intelligente di seconda generazione (trasporto internazionale).

RIEPILOGANDO

LE FUNZIONI DEL TACHIGRAFO DI NUOVA GENERAZIONE

Il tachigrafo del futuro avrà nuove funzioni di controllo  che andranno oltre le normali operazioni di registrazione dei tempi di lavoro e di funzionamento. I nuovi dispositivi installati sui nuovi camion registreranno, infatti, anche i valichi di frontiera mediante il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Unione europea, ovvero il servizio Galileo, reso disponibile gratuitamente per autenticare il segnale di navigazione. Scatterà, inoltre, l’obbligatorietà dell’interfaccia di dialogo con i sistemi di trasporto intelligenti (ITS) via Bluetooth, in precedenza facoltativa.

In altri termini, il nuovo tachigrafo utilizzerà il posizionamento satellitare e le mappe integrate per registrare i passaggi di frontiera e consentire alle autorità di vedere quanti viaggi hanno effettuato sia il veicolo che il conducente e quando – e in quali Paesi – si sono svolti questi spostamenti. Tutto ciò per contrastare l’abusivismo per quanto riguarda il cabotaggio stradale e le procedure di distacco degli autisti.

Inoltre, l’architettura dello strumento ha introdotto novità rispetto a sensori e sigilli, alle carte tachigrafiche dotate di maggiore memoria, alla comparsa del sistema DSRC che consente di effettuare controlli da remoto, interrogando il modulo presente a bordo veicolo e verificando a distanza se i 19 parametri previsti dalla normativa siano soddisfatti. Quindi, saranno fermati e sanzionati soltanto i veicoli non in regola, rendendo più efficaci i controlli stessi.