“Mario Fiorentini è stato, per generazioni di studenti di matematica come me, un autentico faro, un punto di riferimento insostituibile. Era animato da una volontà sincera di essere vicino agli studenti, di valorizzarne le capacità, di ottenere il meglio da ogni persona. Si prodigava per difendere la dignità delle persone, ed era animato da un senso profondo di equità e giustizia: lo stesso che aveva applicato alla propria attività di partigiano e  antifascista, portata avanti con coraggio insieme alla moglie Lucia. Per questo la sua scomparsa, avvenuta questa notte e Roma all’età di 103 anni (ne avrebbe compiuti 104 il prossimo novembre) lascia un vuoto in me e in tutti coloro che lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzato le qualità umane e professionali. Desidero porgere le mie condoglianze più sentite alla famiglia di Mario Fiorentini, e in particolare al nipote Suriel Capodacqua, che lo ha assistito fino all’ultimo”.

“Un combattente coraggioso”

Davide Bellotti, Presidente provinciale della Cna di Ferrara, esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del professor Mario Fiorentini, con cui si laureò in matematica e con cui mantenne continui e frequenti contatti. Fiorentini fu docente, dal 1971, presso l’Istituto di matematica (oggi dipartimento) del nostro Ateneo. Durante la seconda Guerra mondiale era stato figura di primissimo piano della lotta partigiana antifascista: comandante dei Gap di Roma, fu il partigiano più decorato d’Italia.

“Fu un combattente coraggioso – ricorda ancora Bellotti – ma disse sempre che occorreva dare onore a tutti, anche a coloro che in quegli anni terribili, in buona fede, avevano commesso errori”.

Il suo congedo da Ferrara nel convegno di Cna, Isco e Dipartimento di matematica Unife

Cna Ferrara, insieme all’Istituto di Storia Contemporanea e al Dipartimento di matematica informatica di Unife, gli aveva dedicato un convegno lo scorso 27 novembre, a cui il professore assistette in collegamento video dalla propria casa di Roma. Oggi quell’appuntamento rimane come un ultimo congedo di Mario Fiorentini dall’altra città in cui visse e lavorò, lasciando un segno profondo, per tanti anni.

“Insieme alla moglie Lucia Ottobrini – spiegò in quell’occasione la Presidente dell’Istituto di storia contemporanea Anna Maria Quarzi – fu in prima linea nella lotta partigiana e difese quella scelta dalle polemiche violente che sorsero nel dopoguerra. Con la moglie Lucia mantenne un sodalizio che durò 70 anni: fu, come disse lui stesso ‘un colpo di fulmine che mi prese per tutta la vita”

“Nel suo approccio alla matematica – disse il direttore del dipartimento di matematica di Unife Massimiliano Mella – si rispecchiava il carattere di Mario Fiorentini. Iniziò a studiarla ormai quarantenne e ciononostante raggiunse risultati importanti. Segno di un carattere forte, capace di scelte coraggiose: ancora una volta seppe seguire le proprie passioni, darsi degli obiettivi e portarli a compimento”.