Il testo dell’intervista al direttore della Cna Diego Benatti pubblicata dalla Nuova Ferrara domenica 15 maggio

“Le piccole e medie imprese sostengono l’occupazione e danno segnali di ripresa dopo gli anni difficili della pandemia. Lo dicono i dati sull’occupazione, che sono finalmente in aumento. È l’ennesima dimostrazione che queste aziende sono l’asse portante dello sviluppo economico del nostro territorio”.
Diego Benatti, direttore della Cna di Ferrara, analizza i dati sull’occupazione rilevati trimestralmente dall’Associazione su un campione di 800 aziende: “confrontando marzo 2022 con marzo 2021, si scopre che gli occupati delle 800 imprese passano da 5565 a 5734, con un saldo attivo di 169 unità pari al +3,04%”. Non sono numeri da poco, prosegue Benatti: “Quali grandi aziende del ferrarese hanno assunto così tanti lavoratori?”.

Quali i comparti crescono in modo più significativo?
Quello che cresce di più è il comparto agroalimentare (occupati +13,89%) trascinato in alto dal settore della ristorazione, in cui gli addetti sono aumentati, da marzo ’21 a marzo ’22, del 25,81%. Segue il comparto benessere e sanità (occupati +7,94%) trainato dal settore sanitario, che registra un incremento degli addetti del 12,31%. Continua a crescere, ma in modo più contenuto, il settore delle costruzioni che registra un +4,91%. Più stabili quasi tutti gli altri settori. Resta molto negativa la situazione del comparto moda, che nel confronto marzo 2022-marzo2021 registra una forte perdita di occupazione: -11,11%.

Per quanto riguarda i singoli Territori: quali manifestano la maggiore vitalità?
Sorprendono in positivo Codigoro, che in un anno mette a segno una crescita occupazionale del 10,56%, e Migliarino, con un incremento dell’8,41%. Buone performance anche da Copparo + 7,67% e da Mesola, +5,41%.

Cosa ci dicono questi dati?
Prima di tutto bisogna riconoscere che, dopo un 2021 difficilissimo a causa della pandemia, la crescita c’è, e questa è senza dubbio un’ottima notizia. D’altra parte, questa crescita è molto legata a comparti, come l’agroalimentare, molto legati ai consumi interni, e questa è una notizia un po’ meno buona: la crescita di questi settori potrebbe essere facilmente intaccata da fenomeni congiunturali come l’inflazione, l’aumentato costo del denaro e l’erosione del potere d’acquisto dei salari.

Quindi, quali sono le priorità che Cna indica per consolidare la ripresa economica del territorio?
Dobbiamo fare essenzialmente tre cose: la prima è rafforzare il settore manifatturiero e industriale, e per raggiungere questo obiettivo dobbiamo sfruttare al meglio i fondi del PNRR. Oggi i fondi sono concentrati soltanto su opere pubbliche (in primis nella sanità e nell’istruzione) che sono di fondamentale importanza, ma che da sole non garantiscono ulteriore sviluppo economico.

La seconda?
In ogni caso, quando gli enti locali programmano opere pubbliche devono fare tutto il possibile perché gli appalti vadano alle imprese del territorio: è necessario che gli investimenti, soprattutto in questa fase di ripresa, rimangano sul territorio creando ricchezza e occupazione. Occorre inoltre che a livello centrale si smetta di fare confusione sul superbonus 110% dando regole precise e non modificabili ogni settimana.

Infine la terza priorità. Qual è?
Investire sul turismo, oggi più che mai. Il turismo crea ricchezza, circolazione di persone, collega Ferrara e la sua provincia al resto del mondo, e quindi dà visibilità al territorio. Inoltre, produce un indotto formidabile in tutto il settore dei servizi, compresa la ristorazione, di cui abbiamo parlato all’inizio.

Per sostenere un progetto così ampio sono necessarie competenze.
In questo è cruciale il ruolo dell’Università di Ferrara. Dobbiamo approfittare della nuova stagione che il nostro Ateneo sta vivendo, da quando è stata eletta Rettrice la prof.ssa Laura Ramaciotti, per formulare un progetto finalizzato a formare le competenze necessarie, sul territorio, per affrontare con successo la nuova economia.