La legge di bilancio 2021 ha finalmente deciso un aumento della tariffa delle revisioni auto, che era ferma dal 2007. L’aumento, più volte richiesto dagli autoriparatori di Cna d’accordo con le altre associazioni di categoria, discende un emendamento approvato dalla commissione Bilancio della Camera lo scorso 22 dicembre.

Leggi qui: Aumentano le tariffe delle revisioni auto: boccata di ossigeno per i centri privati

Da allora alcune testate, tra cui la prestigiosa Quattroruote, hanno criticato la decisione del Parlamento, parlando di “stangata” voluta da una “lobby dei centri revisione”. Qui trovate l’articolo di Mario Rossi su Quattroruote:  Revisioni, la tariffa aumenta del 22%

Franco Mingozzi, Presidente di Cna Autoriparatori e socio storico della Cna di Ferrara, ha inviato una lettera aperta a Mario Rossi, spiegando una volta di più perché l’aumento, dopo anni di blocco delle tariffe, era doveroso. Vi proponiamo per esteso il testo della sua lettera

Caro Mario,
ho letto le tue osservazioni riguardo l’aumento delle revisioni. Sono rimasto sorpreso e sconcertato per la terminologia usata: stangata, manipolo, lobby autoriparazione. A questo punto mi preme ricordarti alcune cose. La concessione per i centri è del secolo scorso, rilasciata dal MIT, poi passata, in un secondo tempo autorizzazione provinciale. Questa non è a numero chiuso ma, a libero mercato.  Il MIT controlla e decide:

  1. L’iscrizione alla Camera di Commercio che attesti i requisiti richiesti.
  2. La logistica, con planimetria, la qualità degli ambienti e dei posti di lavoro.
  3. L’inquadramento del personale (tempo indeterminato) la sua formazione e stipendio.
  4. Il tipo delle attrezzature impiegate con controlli (a costo) metrologici annuali.
  5. Il numero massimo di revisioni per linea e per ispettore.
  6. Modalità di lavorazione certificata e controllata da remoto.
  7. La tariffa è fissata e stabilita per decreto dal MIT e dal MEF, ferma dal 2007.

Nel 2015, come tu ben sai, tutti i centri privati, sono stati obbligati dal MIT, ad aderire ad un nuovo protocollo denominato MCTC NET DUE. Questa riforma, fra le altre cose, permetteva una miglior cognizione dello stato d’uso della vettura ed un miglior controllo, da remoto, del sistema.
Questa trasformazione, che avrebbe dovuto essere indolore, è costata, e sono in difetto, circa 150 milioni di Euro. Soldi versati, in un arco temporale brevissimo, nelle casse dei costruttori, denaro fresco.  Tale riforma, come spesso succede in questo Paese, non ha portato nessun tangibile beneficio ma, al contrario, un incremento  di tempo, nello svolgimento delle operazioni, quantificabile in circa 15 – 20%.

In questa architettura aziendale, la figura dell’imprenditore è relegata a dipendente dello Stato, finanziando una attività per la quale nulla decide. Dobbiamo continuare ad essere delle marionette per uno Stato che non ha la capacità di assolvere ai compiti che gli competerebbero? Dov’è l’equo compenso?

Ricordo che, qualora fosse sfuggito, le nostre aziende fanno e garantiscono la sicurezza stradale: lo fanno da 25 anni e, ribadisco, per manchevolezza dallo Stato.
Ricordo anche che il costo del lavoro dal 2007 ad oggi, ha raggiunto vette così elevate che nemmeno lo scalatore Messner riuscirebbe più a scalare.

Manipolo – soldati romani addestrati al combattimento. Ieri sera uno speciale di RAI2 ha menzionato i facinorosi che assaltavano il parlamento statunitense, come un manipolo di esaltati. Vogliamo paragonare i parlamentari italiani a quella maramaglia?

Lobby. Ma quale lobby? Se così fosse, questo che tu chiami aumento, in realtà solo un adeguamento ISTAT, l’avremmo ottenuto, e mantenuto, molti anni fa.
Se fossimo lobby, non ci faremmo calpestare dalle compagnie assicurative né da noleggi a lungo termine.
Se fossimo lobby, potremmo trattare con le banche con maggior piglio.
Se fossimo lobby, potremmo trattare, ad armi pari, con i costruttori, fornitori e ricambisti.
Una cosa mi sfugge, magari mi sbaglio o non sono stato attento. Non ho sentito particolari prese di posizione da parte della carta stampata nei confronti delle manchevolezze dell’amministrazione pubblica e delle scorrettezze del personale.

Detto tutto questo non mi pare, come un tiranno, di aver usurpato il titolo del re, né di aver vessato il popolo. Potrei continuare ancora ma, per ora, mi fermo qui. Sempre a disposizione per un confronto costruttivo a 360 gradi, ti porgo gli auguri di un felice anno.

Franco Mingozzi – Presidente Nazionale CNA Autoriparazioni

 

 

Ferrara, 07 gennaio 2021