Cna Ferrara ha ottenuto ufficialmente la certificazione di genere: l’audit conclusivo si è svolto martedì 19 dicembre e ha avuto esito positivo. La certificazione è stata conseguita secondo la procedura UNI PDR 125 del 2022 ed è stata rilasciata da DNV, ente di certificazione leader nel mondo. Il risultato raggiunto è stato illustrato mercoledì 20 dicembre in conferenza stampa e, nel pomeriggio, annunciato a tutto il personale Cna, che è stato direttamente coinvolto nell’ottenimento della certificazione. Cna Ferrara, insieme a Cna Modena, è la prima Cna in Italia a raggiungere il risultato.

Una scelta in cui Cna Ferrara ha creduto fermamente

“E’ una scelta in cui Cna Ferrara ha creduto fermamente sin dal principio – ha spiegato il direttore provinciale Matteo Carion – e ha richiesto mesi di lavoro. Garantire la parità sul lavoro di donne e uomini è un obiettivo centrale del nostro tempo e vorremmo che la nostra scelta fosse di stimolo anche per le nostre imprese. Nello specifico: la certificazione è stata ottenuta da Cna Servizi ed informatica, la società cooperativa che eroga servizi alle imprese e racchiude l’80% dei dipendenti complessivi di Cna: di questi, l’88% è donna”.
“Posso dire con orgoglio che il percorso verso la certificazione di genere è stato attivato a partire da una proposta di Cna Impresa Donna – ha spiegato Jessica Morelli, Presidente di Cna Impresa Donna e vicepresidente Cna – Abbiamo creduto in questa grande opportunità consapevoli che non sarebbe esaurita in un adempimento formale, ma avrebbe richiesto una verifica complessiva di tutte le procedure interne a Cna Ferrara. Penso che sia un ottimo risultato per l’associazione, che senza dubbio porterà ulteriori benefici in futuro anche per le imprese associate”.

Otto mesi di lavoro coinvolgendo il personale Cna

Le azioni necessarie a ottenere la certificazione sono state curate, operativamente, da Amelia Grandi, responsabile dell’area economica e di Cna Impresa Donna, e Debora Tamascelli, responsabile del personale di Cna Ferrara.
“La certificazione di genere – ha spiegato Amelia Grandi – è un tassello del concetto di sostenibilità, un obiettivo che le aziende, nei prossimi anni, devono assolutamente perseguire: noi, ancor più dopo questa esperienza, possiamo accompagnarle a centrare l’obiettivo. Richiede un vero cambiamento culturale ma può portare a risultati importanti: tutti gli studi concordano sul fatto che dove c’è parità di genere ci sono migliori fatturati e maggiore competitività.”.
“Abbiamo iniziato a lavorarci a marzo operando su più fronti: da un lato abbiamo organizzato iniziative di formazione e sensibilizzazione contro gli stereotipi di genere e a favore della parità rendendo partecipi tutti i colleghi – ha detto la responsabile del personale Debora Tamascelli – Inoltre, abbiamo predisposto una serie di garanzie: dall’equità remunerativa tea uomini e donne, alla flessibilità oraria per chi ha figli, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. C’è anche una procedura per la segnalazione al Comitato di garanzia di eventuali abusi o molestie”.

Un nuovo modello di sviluppo

La certificazione di genere, bisogna ricordare, comporta anche alcuni vantaggi previsti dallo Stato: uno sgravio contributivo dlel’1% oltre a possibili premialità nella partecipazione a bandi pubblici.
“Dobbiamo perseguire un modello di sviluppo nuovo, in cui l’intelligenza e le competenze di tutti vengono adeguatamente valorizzate nel lavoro – ha detto in conclusione il Presidente provinciale di Cna Ferrara Davide Bellotti – E’ quindi necessario innalzare la qualità del lavoro e coinvolgere le capacità di tutti: anche per questo la parità di genere sul lavoro è un requisito a cui tutte le aziende devono tendere. Noi abbiamo fatto da apripista, ora cercheremo di coinvolgere le nostre imprese: siamo certi che sarà un vantaggio per tutti”.