Patrizio Ricci è il nuovo presindente nazionale di CNA Fita. A eleggerlo per il prossimo quadriennio 2017-2020 è stata un’assemblea svoltasi a Roma nella giornata di sabato 22 luglio. Ricci, fino a ieri presidente regionale della Lombardia, ha commentato la sua elezione nel segno della pacificazione, definendola «un invito alla coesione, alla collaborazione, all’entusiasmo».
Il nuovo presidente ha spiegato cioè che ci «sono molti temi contingenti, come la legge di bilancio, su cui siamo chiamati a intervenire secondo le esigenze della nostra categoria». Ma ha anche sottolineato come serva a questo scopo «una normativa che ci permetta di trovare sul mercato delle risorse». Rispetto invece alla struttura che è chiamato a presiedere, Ricci ha espresso il desiderio di «avviare una nuova fase associativa che si basi sul confronto, affinché CNA Fita possa essere protagonista, senza paura, ma pronta al confronto sempre e ovunque. Vogliamo protagonisti gli imprenditori per una Fita basata su una centralità diffusa. Siamo la più grande realtà associazionista dell’autotrasporto e dobbiamo tornare ad essere sempre in campo, senza snaturarci».
La nuova presidenza CNA Fita, oltre al neopresidente Patrizio Ricci, è composta da Aldo Bondi dell’Emilia Romagna, Stefania Mancini del Lazio, Francesco Pinna della Sardegna, Giuseppe Brasini della Toscana, Mariano Cesaro del Veneto, Giancarlo Spinella della Sicilia, Giuseppe Folino della Campania, Pierluca Mainoldi della Liguria.
Come una ventata di novità, frutto dei tempi e delle risposte da fornire a nuovi fenomeni che si manifestano sul mercato, va invece letta l’elezione anche di quatto portavoce dedicati ad altrettante differenti attività, rappresentate da Fita: Luciano Barattini (Trasporto merci), Riccardo Carboni (Taxi), Giuseppe Mele (Ncc Auto) e Riccardo Bolelli (Ncc Bus). Per Giuseppe Montalbano, vicepresidente nazionale di CNA, intervenuto all’Assemblea elettiva CNA Fita, «il ritorno ai mestieri è stata una reale esigenza che sono convinto ci ricondurrà ad una grande stagione di cambiamento e di innovazione».
Sempre Ricci, appena una decina di giorni fa, nel mentre della querelle sulle deduzioni per le spese non documentali, si diceva convito che «questo paese ha bisogno di uno scatto d’orgoglio se non vuole continuare la discesa nella classifica dei paesi a vocazione trasportistica e logistica dell’Europa. E questo lo si può fare eliminando la burocrazia inefficiente e le storture che frenano lo sviluppo del Paese e che ci fanno perdere quote di traffico per le nostre imprese a vantaggio dei vettori esteri».