Uno dei primi impegni a cui sarà chiamato il nuovo governo è certamente il Quinto Decreto Ristori. Un provvedimento cruciale per dare una speranza di ripresa alle imprese, stremate da lockdown e restrizioni dovuto al Covid 19.
Il nuovo Decreto avrà un impianto diverso da quello dei decreti precedenti. Cna ha infatti più volte sollecitato criteri più adeguati nell’attribuzione dei ristori. Il nuovo decreto punterà quindi a sostenere una platea più ampia di beneficiari, sganciandosi dalla logica dei codici Ateco, ma prendendo in esame il calo effettivo di fatturato subito da ciascuna impresa, considerando anche i settori toccati indirettamente dalla pandemia.
Inoltre, è molto importante superare la logica per cui le perdite delle imprese vengono calcolate in percentuale sul solo mese di aprile 2020: è fondamentale estendere l’arco temporale a un intero semestre, se non all’intero 2020.
Cna Emilia Romagna ha elaborato una propria proposta complessiva per il Quinto Dereto Ristori che tiene conto sia delle attività chiuse o sottoposte a restrizioni, sia delle imprese che non hanno mai ricevuto alcun tipo di ristoro.
CNA Emilia Romagna avanza anche una serie di proposte di modifica delle norme introdotte dai precedenti Dpcm governativi. I temi toccati sono: ristori commisurati al “colore” della Regione di residenza; spostamenti; divieto di asporto per bar e enoteche; eventi e cerimonie: protocolli di sicurezza per le aperture; formazione in azienda.
La terza parte del documento elaborato da Cna introduce una serie di perfezionamenti delle misure fiscali, dei ristori previsti dal Decreto di Natale.
Cna Emilia Romagn ha trasmesso le proprie proposte alla Regione Emilia Romagna e a Cna Nazionale