Cosa fare per ottenere un risarcimento almeno parziale dei propri soldi? Quando e a che condizioni conviene iniziare l’azione legale? Quali atti avviare da subito per tutelare i propri diritti? Questi e molti altri gli interrogativi posti dai 200 pensionati azionisti e obbligazionisti Carife, che hanno affollato, l’altro pomeriggio, la sala convegni della sede Cna di via Caldirolo. La sostanza è stata comunque la stessa: è possibile, in definitiva, ottenere giustizia?
Domanda difficile, alla quale Cna cerca di rispondere concretamente, innanzitutto affiancando i propri associati, siano essi imprenditori o pensionati, che hanno investito le proprie risorse nella banca di fiducia: risparmi accantonati a prezzo di grandi sacrifici, propri e delle proprie famiglie. Lo ha sottolineato con forza il direttore provinciale dell’Associazione, Diego Benatti, di fronte al numeroso pubblico di pensionate e pensionati, molti dei quali ex artigiani o loro familiari, che hanno risposto all’invito di Cna Pensionati di incontrarsi per avere informazioni su come avviare, eventualmente, richieste di risarcimento o, comunque, tutelare i propri diritti, ma anche per parlare assieme di questa brutta vicenda con chi ne ha subito i pesanti contraccolpi.
“Di quale legalità parliamo? – ha sbottato un ex artigiano – Ho lavorato per più di 40 anni per pagare puntualmente e a prezzo salato dei mutui per la mia impresa. La banca non mi ha mai regalato nulla e, ora, mi portano via i risparmi di una vita…”. La rabbia è molta, così come la mortificazione di fronte ad una brutta vicenda, che trova tanti pensionati disarmati nell’individuare strade possibili per avere ragione dei propri diritti.
“Le piccole imprese non sono certo tra i poteri forti che hanno portato la banca a questa situazione”, ha sottolineato duramente Benatti, nel ricordare come, invece, “sono gli artigiani e le loro famiglie i primi tartassati e danneggiati dalla crisi di Carife, alla quale hanno contribuito, invece, grandi gruppi finanziari e imprenditoriali, ma anche scelte improvvide, prima di tutto Banca d’Italia”. La Cna ha garantito il proprio impegno affinchè, insieme alle istituzioni ferraresi e alle altre Associazioni di categoria, si arrivi ad una soluzione concreta e trasparente che ponga fine al pasticcio creato con il provvedimento del Governo. Intanto, l’Associazione mette a disposizione dei propri soci, un servizio di assistenza legale, fornito dall’avv. Valeria Ferri, presente all’incontro, insieme al responsabile economico di Cna, Giampaolo Lambertini e i dirigenti di Cna Pensionati, il presidente Roberto Carion e il responsabile provinciale Vito Bonatti.
Moltissime le richieste di chiarimento, le segnalazioni dei casi personali, alle quali l’avv. Ferri ha cercato di rispondere con chiarezza: ad esempio, quando convenga adire all’azione legale che, comunque, deve essere individuale, ma – seppure con i tempi lunghi della giustizia italiana – può essere uno concreto strumento per ottenere il risarcimento, almeno parziale. Le situazioni debbono essere valutate ciascuna a sé, in ogni caso, ha sottolineato l’avv. Valeria Ferri, è indispensabile, per quanti hanno sottoscritto azioni o obbligazioni subordinate Carife, fare richiesta da subito – nelle forme opportune – della propria documentazione, per bloccare immediatamente i tempi giuridici di prescrizione.