“La firma del decreto istitutivo della ZLS Emilia Romagna da parte della Presidente del consiglio Giorgia Meloni è motivo di grande soddisfazione: rappresenta un traguardo importante su cui mondo economico e politica concordano pienamente. La ZLS è una grande opportunità, ma anche, non dimentichiamolo, un grande impegno per il nostro territorio, che ora è chiamato a tradurre le opportunità in fatti concreti”.
È stato firmato venerdì 11 ottobre il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che istituisce la Zona logistica semplificata (ZLS) Emilia-Romagna, a seguito dell’istruttoria condotta dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. La nuova ZLS permetterà alle imprese emiliano-romagnole di accedere alle semplificazioni amministrative e alle agevolazioni previste in relazione agli investimenti realizzati sul territorio, nonché al nuovo credito d’imposta.
Coordinamento territoriale e associazioni imprenditoriali
“Per concretizzare le opportunità contenute nella Zona Logistica Semplificata – prosegue Bellotti – è necessario coordinare il territorio su precise azioni di politica economica e di politica del lavoro. Per raggiungere questo obiettivo le associazioni imprenditoriali come Cna possono giocare un ruolo di primo piano, per la loro comprovata capacità di coordinare e mobilitare le imprese sulle finalità economiche del territorio”.
Collaborazione pubblico-privato
“Accanto a questo – spiega ancora Bellotti – bisogna avviare una forte collaborazione tra pubblico e privato, molto concreta e finalizzata a obiettivi chiari. Va quindi individuato da subito un interlocutore operativo, verosimilmente un’agenzia, che abbia l’esperienza e disponga delle professionalità necessarie a portare avanti progetti di politica economica dialogando sia con le istituzioni e la politica sia con il mondo imprenditoriale e del lavoro”.
“Per mettere a frutto le opportunità della ZLS bisogna ragionare in un’ottica di area vasta, ponendo in evidenza le grandi opportunità legate al Porto di Ravenna come snodo commerciale e logistico. Produzione manifatturiera e servizi di logistica sono in effetti i settori maggiormente chiamati in causa, e Ferrara, da questo punto di vista, ha grandi energie da mobilitare”.