“Ormai le nostre aziende sono di fronte a una scelta che non ha soluzione. O Paghiamo i dipendenti, o paghiamo il carburante per gli autoveicoli. I costi di gestione sono talmente aumentati che rischiamo seriamente di doverci fermare. Così non si può andare avanti”.

Fausto Bianconi – Presidente di Cna Fita Ferrara – è un imprenditore di grande esperienza: ha passato la propria vita tra i camion, ha messo in piedi una propria azienda (Fausto Bianconi & C.) e non si è mai fatto spaventare dalle difficoltà. Ma questa volta non riesce a nascondere la propria preoccupazione di fronte agli aumenti ormai incontenibili del gasolio e del metano.

Con lui incontriamo Massimo Pivelli, membro del direttivo di Cna Fita Ferrara e titolare di una piattaforma logistica a Bologna: “L’autotrasporto è un settore essenziale per il Paese: se non ci fossero stati gli autotrasportatori, durante i lock down chi avrebbe garantito gli approvvigionamenti di generi di prima necessità, dispositivi di protezione, presidi sanitari? Adesso, perché il settore sopravviva, è necessario un intervento deciso del governo: si è atteso anche troppo”.

Cna Fita continua a trattare con il governo, e non ha proclamato fermate. Ma in diverse parti d’Italia soprattutto al sud, i blocchi ci sono già stati e gli effetti si sentono: “L’afflusso delle merci dal Meridione ha subito un rallentamento – spiega Pivelli – Non è che un’avvisaglia di quello che potrebbe accadere se il settore fosse costretto a fermarsi davvero”.

Quindi, cosa chiedono le aziende per andare avanti? “Prima di tutto – spiega Fausto Bianconi – è necessario un sostegno economico immediato. Un credito d’imposta, oppure un calmiere dei prezzi di gasolio e metano LNG. Qualcosa che ci permetta di ridurre subito i costi di gestone, dandoci un po’ di ossigeno per andare avanti.”

Nella notte una prima notizia positiva è arrivata: l’incontro tra la viceministra Bellanova e Unatras (Unione delle associazioni dell’autotrasporto) ha portato a un primo risultato: 80 milioni a disposizione del settore. “L’inizio di un percorso”, dice Unatras

“Inoltre – prosegue – è necessario che il governo attui al più presto le misure del pacchetto mobilità. Sono state votate dal Parlamento europeo in luglio 2020, dovevano essere recepite in Italia in febbraio 2022, ma ancora non si è visto niente. Contengono misure importanti per migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli autotrasportatori, e per scongiurare la concorrenza sleale di conducenti di altri Paesi. Queste misure darebbero certezze in più alle imprese del settore, che ne hanno un bisogno enorme”.

La situazione è molto difficile, ma qualche luce, ammette Bianconi, è stata accesa: “il governo ha stanziato 35 milioni di euro per facilitare l’accesso dei giovani al settore. Cna Fita Ferrara, intanto, sta lanciando una vera e propria scuola dell’autotrasporto. Qualcosa di buono, su questo versante, sta maturando”