Il 5 febbraio 2021, è stato sottoscritto da Federmeccanica, Assistal con i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil l’accordo di rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Secondo l’ipotesi di accordo il conratto sarà applicato per il periodo che va dal 5 febbraio 2021 al 30 giugno 2024: si attende ora la conferma dei lavoratori.

Il contratto contiene un’importante conferma per quanto riguarda il welfare a beneficio dei lavoratori Con il rinnovo per il prossimo quadriennio il welfare per i metalmeccanici diventa infatti strutturale.

I flexible benefit per i metalmeccanici sono confermati

È confermata la quota prevista per i flexible benefit per il CCNL di settore.  Pertanto i lavoratori metalmeccanici del settore riceveranno 200 euro all’anno che potranno spendere per i beni e servizi secondo quanto previsto dal contratto.

Le aziende che applicano il CCNL per l’industria metalmeccanica dovranno dunque, nel mese di giugno di ogni anno, da qui al 2024, mettere a disposizione dei lavoratori questi strumenti di welfare.

I lavoratori, dal canto loro, potranno utilizzarli entro il 31 maggio dell’anno successivo.

Per quali lavoratori sono previsti i flexible benefit? Ecco chi ne ha diritto:

  • chi ha un contratto a tempo indeterminato, incluso l’apprendistato
  • chi ha un contratto a tempo determinato, purché abbia maturato almeno 3 mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno (1° gennaio-31 dicem-bre)
  • indipendentemente dai livelli del CCNL metalmeccanici.

L’accordo di rinnovo firmato per i metalmeccanici mette in luce la natura mutualistica e sociale del welfare aziendale e sottolinea come sia sempre più parte integrante della retribuzione. Oltre che elemento essenziale nelle prestazioni del rapporto di lavoro.

Sostenere i dipendenti con flexible benefit e fringe benefit

Nonostante la previsione contrattuale, l’offerta di benefit a disposizione del dipendente può essere varia.

A partire dai buoni acquisto per spesa, shopping e carburante (fringe benefit) fino al rimborso per le spese di istruzione, assistenza familiari o trasporto pubblico e ai voucher per i servizi come formazione, tempo libero e salute (flexible benefit). Si tratta di servizi per la persona e la sua famiglia che mirano a offrire il benessere al lavoro ma non solo, anche nella vita privata.

La sfida oggi è fornire ai dipendenti strumenti capaci di sostenerne il potere d’acquisto e le necessità familiari, soprattutto alla luce del periodo di emergenza sanitaria ed economica.

L’inserimento strutturale di misure di welfare nella contrattazione collettiva è la risposta vincente per questa sfida, perché il benessere dei dipendenti con impatti sulla loro produttività produce risultati positivi per l’azienda e la società.

Cosa sapere sul welfare contrattuale

A decorrere dal 1° giugno 2021, le aziende dovranno mettere a disposizione dei lavoratori strumenti di welfare di valore pari a 200 euro.

Gli importi dovranno essere utilizzati entro il 31 maggio dell’anno successivo.

I valori indicati si aggiungono all’eventuale piano welfare già presente in azienda, sia esso previsto da un accordo aziendale che fornito unilateralmente dall’azienda tramite, ad esempio, un Regolamento interno.

La più semplice modalità di erogazione, potrebbe essere quella di affidarsi a soggetti gestori di piattaforme on line (con la previsione di una molteplicità di benefit e con la indicazione delle modalità operative di erogazione).

Come realizzare il welfare contrattuale con CNA

Cna ha creato, in collaborazione con la società Welfare Group, una piattaforma welfare pensata per rispondere alle esigenze delle piccole e medie imprese e dei loro dipendenti. I servizi, le offerte e le convenzioni che si trovano sulla piattaforma sono tutti locali e vicini all’impresa e ai lavoratori. Questo li rende più convenienti e più facilmente fruibili. Gli utenti possono utilizzare i servizi presenti sulla piattaforma ma anche segnalare servizi aggiuntivi, vicini a casa, che vorrebbero utilizzare: i nostri consulenti welfare si attiveranno per soddisfare le loro richieste.

Cna è pronta a guidare le imprese nella realizzazione del piano welfare più conveniente e più adatto alle loro esigenze.

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Cosa fare

L’azienda dovrà individuare una gamma di beni e servizi coerente con le caratteristiche dei di-pendenti e finalizzata a migliorare la qualità della loro vita personale e familiare, privilegiando quelli con finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale, sanitaria o culto, raccogliendo quindi la scelta dei lavoratori del genere welfare più gradito.

I lavoratori potranno inoltre destinare i suddetti valori, di anno in anno, anche al Fondo Cometa (previdenza complementare) o al Fondo MètaSalute (assistenza sanitaria integrativa), secondo regole e modalità previste dai medesimi Fondi, fermo restando che il costo massimo a carico dell’azienda non può superare i 200 euro per anno.