Il Presidente provinciale di Cna Ferrara Daviude Bellotti è intervenuto – domenica 10 gennaio – 2020 sul Resto del Carlino edizione di Ferrara con un articolo in cui propone la costituzione, in vista dlela necessaria ripartenza dopo l’emergenza Covid, di una vera e propria “lobby del territorio”. Riportiamo di seguito il suo intervento.

Una recente indagine del Centro studi di Cna ha rilevato che in Italia un’impresa su quattro teme di dover chiudere, nel 2021, se la crisi non sarà avviata a soluzione. Il dato trova risconto a livello locale nel grido di allarme di tante imprenditrici e imprenditori che ogni giorno si rivolgono alla nostra associazione. Se fosse confermato, nel 2021 a Ferrara perderemmo oltre 2.000 imprese artigiane.

In un contesto così difficile è importante raccogliere la sollecitazione del Resto del Carlino (editoriale di Cristiano Bendin del 3 gennaio) a individuare gli strumenti per guardare al futuro in modo più costruttivo.  Da sole le imprese non ce la possono fare; d’altra parte, se la politica e la istituzioni  non aiutano l’economia sono destinate a fallire.

E’ vero: ci sono temi e situazioni che possono essere affrontate solo a livello nazionale. Ma esistono altrettante priorità su cui le forze politiche,  le istituzioni e le associazioni di categoria possono convergere a livello locale in una vera e propria “lobby del territorio”, in grado di farsi sentire sino a Roma.

E’ quello che stiamo facendo? A noi di Cna, ai nostri imprenditori e alle nostre imprenditrici, non sembra. Lo scontro ideologico rischia ogni giorno di nascondere il dramma, sanitario e sociale, che cittadini e imprenditori vivono quotidianamente.

Quindi cosa dobbiamo fare, insieme? E’ tempo di unire le forze per il rilancio del paese e di Ferrara. Per questo lanciamo un appello a costruire insieme un’alleanza per far ripartire Ferrara, che unisca tutte le forze del territorio, senza steccati ideologici o bandiere da alzare. Maggioranze ed opposizioni, forze economiche di tutti i settori, istituzioni, banche, possono e devono dialogare. I temi non mancano. Ne possiamo citare alcuni? Proviamo

Investire nelle grandi infrastrutture di comunicazione; favorire la completa digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese; ridurre il carico della burocrazia che grava sulle aziende; riprogettare il turismo e la cultura con programmi ad hoc, rilanciando al contempo la ristorazione e i pubblici esercizi; efficientare la pubblica amministrazione per far ripartire l’edilizia; aiutare la produzione manifatturiera.

Alla politica l’onore di guidare questa ripartenza, alle imprese e ai loro rappresentanti l’onere di rilanciare l’economia ferrarese e produrre ricchezza. Il cambio di passo indispensabile a Ferrara è possibile solo se ci si dota  di adeguati strumenti di programmazione, progettazione e controllo.  Strumenti che devono leggere l’intero sistema territorio e definirne i tre/quattro assi portanti su cui far convergere gli sforzi, controllando al contempo i risultati ottenuti.

La costruzione di una macchina per la ricchezza ferrarese deve quindi avvenire all’interno della Camera di Commercio resa, per lo meno per questo aspetto, autonoma oggi ed in futuro. Una macchina che avrà lo scopo di rilanciare Ferrara, agganciandola alla locomotiva Emilia Romagna.