Nuovo decreto anti covid in vigore da giovedì 8 ottobre: prevede l’obbligo di utilizzare le mascherine anche all’aperto e proroga lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Le Regioni potranno rendere più restrittive le misure del governo ma non alleggerirle.

Nella giornata di ieri, Il Presidente del consiglio Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa davanti a Palazzo Chigi per annunciare l’entrata in vigore del nuovo decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella serata del 7 ottobre. Il Decreto era stato licenziato nel pomeriggio dal consiglio dei Ministri

Proroga delle disposizioni già in vigore

Il nuovo decreto stabilisce una ulteriore proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021, dando così al governo la possibilità di adottare misure volte a contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus SARS-CoV-2.

Utilizzo delle mascherine

Il decreto introduce anche l’obbligo di portare sempre con sé la mascherina al fine di proteggere le vie respiratorie. E’ diventata nuovamente obbligatoria la mascherina in tutti i luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private ma anche in tutte le occasioni in cui si è all’aperto, salvo quando, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto non si possibile garantire la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.

Sono ESCLUSI dall’obbligo i bambini di età inferiore ai 6 anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi svolge attività sportiva.

Nelle abitazioni private l’uso della mascherina non è obbligatorio ma è fortemente consigliato se si è in presenza di persone anziane o fragili o se si ricevono ospiti. L’incontro con amici e parenti non conviventi, è infatti un’occasione ad alto rischio di contagio.

Deroghe alle Regioni

Il Decreto interviene anche sulla facoltà delle Regioni di introdurre misure in deroga rispetto a quelle previste a livello nazionale. I governatori avranno la facoltà di emanare ordinanze più restrittive rispetto ai provvedimenti del Governo ma non potranno emanarne di più permissive, se non in casi “d’intesa” con il ministro della Salute.