“Ridurre da subito le aliquote IMU sugli immobili commerciali e artigianali e sui terreni edificabili per il biennio 2020-2021. Tagliare le imposte locali per almeno un triennio a chi decide di insediarsi e investire sul nostro territorio. Favorire un’importante iniezione di liquidità nel mondo delle imprese, aiutando le aziende nell’accesso al credito. Attivare da subito la consulta unificata del lavoro, più volte richiesta da Cna, per programmare le iniziative necessarie a ripartire rapidamente dopo l’emergenza”

Sono le principali richieste rivolte ai sindaci del copparese dal Presidente di CNA Area Copparo, Paolo Mazzini: obiettivo, preparare subito gli strumenti necessari a ripartire quando la fase più acuta dell’emergenza si sarà conclusa.

IMPRENDITORI DELUSI

“I nostri imprenditori – spiega Mazzini – sono arrabbiati e delusi. I provvedimenti decisi dal Governo in questa emergenza non hanno tenuto in sufficiente considerazione le esigenze e i problemi che le imprese sono costrette a fronteggiare. Un mese e mezzo di chiusura forzata delle nostre attività ha portato a un forte calo della domanda, con conseguente caduta dei fatturati che sfiora i 40 punti percentuali. A questi problemi lo Stato ha risposto con provvedimenti insufficienti e appesantiti da una dosa eccessiva di burocrazia , che rende tutto più difficile, dal reperimento di liquidità alla riscossione della cassa integrazione per i dipendenti”.

I SETTORI CHE DEVONO RIPARTIRE IL PRIMA POSSIBILE

Tra i settori che devono essere rimessi in marcia prima possibile, dice il Presidente di Cna Area Copparo, figurano la meccanica e l’edilizia: “l’indotto di queste attività è talmente ampio che una loro chiusura prolungata per altro tempo non farebbe che aumentare la conta delle attività destinate a chiudere per sempre. Subito dopo anche il commercio ed i servizi alla persona possono e devono aprire. Per tutti occorre aprire in sicurezza, ma non possiamo più permetterci di bloccare ulteriormente l’economia del territorio.”

LINEE GUIDA CHIARE

“Vogliamo inoltre ripartire – aggiunge Mazzini – con linee guida chiare da parte del legislatore, schede di aggiornamento e procedure condivise da applicare in modo univoco per tutelare e salvaguardare ogni nostro dipendente. Chiediamo quindi che la nostra bussola sia il “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” (d. LGS 81/2008), e non interpretazioni diverse da un territorio all’altro. Da sempre CNA si oppone al principio “posto che vai burocrazia che trovi”, e chiede invece regole chiare e uniformi ovunque.

COLLABORAZIONE: CI VUOLE LA CONSULTA

In un quadro così difficile, la Cna dell’area copparese si rivolge alle istituzioni locali, invitandole a collaborare “anche al di là della loro appartenenza o meno all’Unione Terra e Fiumi. Il bene socio-economico dei territori non può essere subordinato alle appartenenze politiche: CNA può contribuire a facilitare il dialogo tra istituzioni e imprese, sfruttando il proprio forte radicamento sul territorio”.

La consulta del lavoro (aperta anche alle associazioni del settore agricolo) dovrebbe fungere da cabina di regia per la ripartenza, tenendo presenti alcuni obiettivi immediati: massima valorizzazione delle imprese locali in tutti i settori; decisa riduzione della burocrazia; individuazione di un chiaro business plan degli investimenti che i Comuni intendono effettuare, nella fase post-emergenziale, per aiutare le imprese e sostenere l’economia e l’’occupazione”.