“Io resto a casa”. E’ questa la chiave di lettura del provvedimento che il Presidente del consiglio ha deciso di adottare nella serata di lunedì 9 marzo. In pratica, tutte le misure restrittive che sabato notte erano state adottate per la Lombardia e per altre 14 province del centro nord (cinque delle quali emiliano-romagnole), ora valgono per tutta l’Italia.
Qual è la sintesi? Le scuole in tutto il Paese rimarranno chiuse fino al 3 aprile. Inoltre, gli spostamenti andranno evitati ovunque, a meno che non vi siano: comprovate ragioni di lavoro; casi di necessità; ragioni di salute.
Andrano inoltre evitati – ha spiegato il premier in conferenza stampa gli assembramenti, all’aperto e in locali aperti al pubblico.
Saranno sospese anche tutte le manifestandomi sportive, ivi compreso il campionato di calcio di Serie A e delle altre serie minori.
Il decreto del Presidente del consiglio, immediatamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è in vigore dalla mattina di 10 marzo. Lo ha annunciato lo stesso premier al termine della conferenza stampa.
Quanto agli aspetti economici: il governo sta preparando un decreto che contenga misure di sostegno all’economia. Si era parlato di sette miliardi, quasi certamente saranno di più, almeno dieci. Lo ha fatto capire chiaramente il Presidente del consiglio.