Forte la denuncia degli imprenditori del peso della burocrazia, che il 76,6% ritiene addirittura peggiorata negli ultimi anni

Il 60,5% dà giudizi negativi sul nuovo servizio di raccolta dei rifiuti timore di costi troppo alti e criticata la poca assistenza di Hera

Sulla sicurezza misure insufficienti, ma occorrono leggi più severe

Dal punto di vista delle imprese, il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, avviato nel ultimi mesi nel Comune di Ferrara, è peggiorato, se non addirittura molto peggiorato. Severo e inequivocabile il giudizio dei 300 imprenditori, che hanno risposto al questionario lanciato dall’Area di Ferrara della Cna nel mese di maggio: un 60,5% di opinioni negative, molto motivate, su un servizio dagli aspetti tuttora critici, pur facendo emergere l’adesione delle aziende cittadine ad un sistema fondato sulla applicazione della tariffa puntuale. Ma, come ha precisato il presidente dell’Area di Ferrara, Riccardo Cavicchi, presentando i risultati dell’interessante sondaggio, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il direttore provinciale Cna Diego Benatti e il responsabile del Quartiere Città Luca Corteggiani, la raccolta differenziata deve essere incentivata in modo tangibile partendo dalla reale conoscenza della realtà delle imprese e, soprattutto, da un maggiore ascolto delle loro esigenze. Infatti, gli imprenditori ancora non capiscono bene come funziona il nuovo sistema, lamentando scarsa assistenza da parte di Hera (33,3%), preoccupate di sforare il numero di conferimenti minimo (49,6%), o di dover pagare costi troppo elevati (40,7% del campione). Inoltre, si segnala la difficoltà nello scegliere la tipologia di contenitore più adeguata 21,1% anche per mancanza di sufficienti informazioni da parte di Hera. Cna è intenzionata a far valere l’opinione delle proprie imprese al prossimo incontro dell’Osservatorio sul servizio rifiuti del 26 giugno, sollecitando un maggiore impegno da parte del gestore nel miglioramento del servizio, anche considerando l’imminenza della bolletta di luglio. Di più e meglio, quindi, rispetto a quanto garantito fino ad ora.

Il sondaggio condotto da Cna tra i propri associati di Ferrara, con l’adesione di un campione di imprese abbastanza distribuito tra i diversi settori e le diverse zone fuori e dentro le Mura cittadine, interviene anche su altri temi sensibili, come quelli della sicurezza e della burocrazia, gettando luce su uno stato d’animo degli imprenditori di forte preoccupazione, ma anche, sul primo aspetto, di “grande maturità”, come ha affermato il direttore Benatti.

Alla domanda: “Come giudichi l’impegno di prevenzione e vigilanza messo in atto dalle autorità competenti per la sicurezza delle imprese?”, quasi il 50% risponde ritenendolo per nulla o poco adeguato, mentre il 37,8% appena minimo. Tra i problemi, certamente vi sono le misure di vigilanza e di controllo sul territorio: il 70,8% chiede infatti più controlli, il 52% più telecamere lungo le strade e nei punti strategici, il 29,2% più incentivi e risorse per l’installazione di impianti di allarme e videocamere. Ma le questioni da risolvere vanno più in profondità, perché, anzi, tra gli imprenditori è diffusa profonda solidarietà verso le forze di pubblica sicurezza, che si vorrebbero supportate da leggi più giuste ed efficaci e da una maggiore certezza della pena per chi delinque. Su questo argomento, Cna svilupperà iniziative e progetti concreti in accordo con le autorità di pubblica sicurezza e le amministrazioni locali.

Infine, conferme sulla valutazione degli imprenditori in tema di burocrazia, vista come uno tra i maggiori inciampi all’attività dell’impresa, se non il peggiore. Della quale non solo si constata la ridondanza, ma addirittura l’ulteriore aggravamento negli ultimi anni: a dispetto dei proclami e dei tentativi di digitalizzazione. Infatti, il 76,6% pensa che la burocrazia sia aumentata e addirittura molto aumentata, giudizi meno pesanti la danno almeno invariata. I soggetti principalmente esosi su questo versante sono: per il 50% l’Agenzia delle Entrate e di riscossione, il 45,2% Inail e Inps, il 43,4% il Comune; il 21,7% l’Ausl, il 6% la Provincia, il 2% la Camera di Commercio, il 2% i Vigili del Fuoco. Quanto agli adempimenti ritenuti più pesanti e/o onerosi (fino a due preferenze): per il 50% sono quelli relativi ad ambiente e sicurezza, mentre il 15,6% documentazione per la partecipazione ad appalti pubblici.

 

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