Un contratto scaduto il 31 dicembre 2015 e rinnovato dopo una trattativa estenuante durata cinque giorni ininterrotti.

C’è un nuovo contratto collettivo dell’autotrasporto che dovrebbe valere fino al 31 dicembre 2019.
Il condizionale è d’obbligo perchè formalmente il testo deve essere vagliato dalle assemblee delle singole associazioni che lo hanno sottoscritto e a quel punto essere confermato. Procedura questa che dovrà avvenire entro il prossimo febbraio.
Anche se le centrali cooperative, pur avendo partecipato alle prime tre giornate del tavolo, non hanno firmato l’ipotesi di accordo.

Intanto però emergono alcuni dettagli del nuovo contratto.
Le Organizzazioni Sindacali, sulla base dell’ipotesi di accordo raggiunto, si dicono soddisfatte soprattutto per aver conservato il contratto “unico” di settore che interessa oltre 700 mila lavoratori, «facendone accogliere e valorizzare i contenuti ad un tavolo di trattativa diviso ed aperto su più fronti da parte datoriale».
Per quanto riguarda la parte economica, il contratto prevede un aumento medio delle retribuzioni di 108 euro da riparametrarsi e una ‘una tantum’ di 300 euro.
In più ci sarà l’attuazione di un intervento nella parametrazione dei livelli, che porterà a un ulteriore aumento economico strutturale attraverso l’innovazione della classificazione/declaratoria del personale viaggiante.
Per quanto riguarda il personale viaggiante, la cosa inedita riguarda la riformulazione delle qualifiche degli autisti suddividendole in 8 livelli.
In particolare il 3° livello super è stato diviso in 3 qualifiche (A,B,C) che prendono in considerazione non solo il veicolo guidato e la patente posseduta, ma anche la mansione svolta, come per esempio i bisarchisti, gli autisti di merci pericolose, eccetera.
Scatta pure per il personale viaggiante la settimana mobile e la discontinuità automatica, due aspetti sui quali si attendono ulteriori approfondimenti.
Inoltre, sono state create le condizioni per favorire l’occupazione giovanile al fine di contrastare il distacco e la somministrazione transnazionale; l’introduzione della nuova figura professionale del rider, che verrà definita entro la stesura del testo del CCNL; l’introduzione della clausola sociale garantendo le tutele pre Jobs Act nel caso di cambi di appalto; una più precisa selezione dei cambi di appalto vietando i subappalti e prevedendo requisiti trasparenti per la scelta dei fornitori; un moderno orario di lavoro che tiene conto delle nuove esigenze di flessibilità dell’organizzazione del lavoro.
Inoltre, un punto su cui hanno tanto insistito i datori di lavoro riguarda l’assenteismo. E qui la ricetta per curare questa criticità è quella di decurtare la retribuzione dopo il quarto lunedì di assenza dal lavoro.
Dopo 3 eventi di malattia che iniziano di lunedì (per la durata massima di 7 giorni), la retribuzione del lavoratore sarà decurtata, fatte salve alcune patologie che il contratto riconosce ed esonera da questo meccanismo.
È stata affermata la volontà di costituire enti bilaterali regionali, oltre a quello nazionale già esistente, quali strumenti regolatori delle problematiche territoriali del settore. E’ anche recepito l’accordo confederale del 2016 contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.
Stando così le cose, specificano espressamente i sindacati, il previsto sciopero per l’11 e il 12 dicembre viene revocato.

Seguiranno ulteriori note maggiormente dettagliate.