Alla fine, dopo i crolli dei cavalcavia e dopo la paralisi delle autorizzazioni e delle attività delle imprese, anche la politica si è accorta della grave situazione. Vincenzo Garofalo (AP), vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, ha dichiarato senza mezzi termini che, «dopo i gravi incidenti avvenuti sui tratti stradali dove persistono ponti o cavalcavia, si è proceduto ad una maggiore cautela nel rilascio delle autorizzazioni al transito dei veicoli eccezionali». Senonché questa situazione, giustificata dalla necessità di «porre maggiore attenzione nelle autorizzazioni», d’altro canto ha determinato «di fatto una paralisi del settore per un comparto nel quale operano settemila addetti, con un parco di sei/settemila mezzi e un fatturato di 3 miliardi di euro».
Garofalo, poi, è entrato anche nel dettaglio specificando che «i tempi di rilascio delle autorizzazioni si sono sensibilmente allungati ed esistono casi di diniego di nulla-osta al transito prive di sufficienti ed esaustive spiegazioni tecniche». In più – ha aggiunto – «lo scadere delle autorizzazioni periodiche sta generando confusione tra i gestori costretti ad inventarsi nuove regole, rimpallo di responsabilità tra i circa 150 enti di riferimento e oneri aggiuntivi a carico degli utenti». Da qui la richiesta al governo del parlamento di AP «di convocare al più presto un tavolo operativo con tutti gli enti interessati alla materia in modo da pervenire ad una procedura chiara e rapida per il rilascio delle autorizzazioni a transito dei veicoli eccezionali nei tratti stradali con ponti e cavalcavia. Il rischio è la paralisi delle attività economiche ed imprenditoriali che si avvalgono di questo tipo di trasporto e che rischiano pesanti ricadute anche in termini di penali, per il mancato rispetto dei tempi previsti dai contratti».