Il presidente di Cna Autoriparatori, Franco Mingozzi, chiede seri interventi a sostegno delle aziende del settore. Penalizzata la stessa sicurezza stradale
“Se il sistema di revisione degli autoveicoli in Italia non è andato in tilt, è merito esclusivo dei tantissimi titolari di officina che, in questi giorni, stanno sacrificando il loro tempo e il loro portafogli per garantire agli automobilisti un servizio efficiente e veloce”. Lo afferma Franco Mingozzi, imprenditore ferrarese, presidente nazionale di Cna Autoriparazione, in seguito all’aumento dei diritti riservati alla Motorizzazione, che le officine dovranno versare per ogni revisione.
“Saremo costretti a fare la fila agli uffici postali invece di lavorare in officina, per pagare, una seconda volta, i diritti postali”, aggiunge Mingozzi. Una situazione paradossale, in seguito alla quale diverse officine “saranno probabilmente costrette a rifiutare le richieste di revisione, causando un danno agli automobilisti, un rischio alle sicurezza stradale e una perdita di incasso per le imprese”.
Per le imprese del settore, tra l’altro, questa situazione si aggiunge alle difficoltà causate dal mancato sostegno agli importanti investimenti, affrontati per adeguarsi alle nuove procedure telematiche previste dal protocollo MCTCNe2.
“Così non possiamo andare avanti – conclude il presidente nazionale di Cna Autoriparazione – Occorre mettere all’ordine del giorno, nelle sedi competenti, la revisione delle tariffe che spettano alle officine e la stabilizzazione delle procedure telematiche, senza ulteriori aggravi sulle imprese. La Cna è impegnata a tutti i livelli affinché venga garantito il rispetto che la nostra categoria merita, per la concreta collaborazione dimostrata nella qualificazione delle imprese e dei servizi forniti agli automobilisti”.