Non è piaciuta la decisione della Regione Emilia Romagna di eliminare dal Piano delle infrastrutture strategiche il progetto della E55, vale a dire l’autostrada Orte-Mestre. E soprattutto non è piaciuto il modo con cui l’assessore ai Trasporti, Raffaele Donini, lo abbia disegnato, vale a dire come una scelta strategica di disinvestire sulle strade, per investire invece sulle ferrovie.
La critiche alzate dalle associazione imprenditoriali, FITA in primis, hanno espresso “amarezza e sconcerto” per la decisione relativa a un’infrastruttura definita “indispensabile” per lo sviluppo del sistema economico dell’area, ma anche per i flussi viari nazionali.
A questo punto la speranza è quella di completare il collegamento tra Ravenna e Ferrara, da dove poi diventerebbe possibile, tramite la A13, salire verso il Nord-Est anche per chi arriva dall’Adriatica, senza dover transitare necessariamente da Bologna. Anche perché la superstrada Ravenna-Ferrara, lunga una settantina di chilometri, è realizzata per oltre la metà e mancherebbero circa 16 km tra Ravenna e Alfonsine.
A questo punto la palla passa al governo, anche se anche l’assessore Donini ha promesso “interventi massicci sulla E45”, un ampliamento della Romea da Ravenna a Ferrara e una richiesta al governo di collegare il casello Terre verdiane e la futura Cispadana.
CNA Fita, oltre ad aver fatto avere all’assessore una propria comunicazione in merito, certamente non desisterà affinchè venga la realizzata la nuova arteria.