Addio ai certificati di proprietà dei veicoli, arriva il documento unico di circolazione, che ingloberà anche la carta di circolazione, al costo totale di 29 euro. Ma non solo. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio accelera sul decreto che servirà a mandare in pensione il pubblico registro automobilistico, nella sua forma attuale. Il Pra confluirà sotto l’ala del ministero delle Infrastrutture, che lo gestirà tramite un ente nuovo di zecca: l’Agenzia per il Trasporto stradale, che si occuperà di tutti i rapporti con i cittadini quando si parla di trasferimenti di proprietà, fermi amministrativi, patenti, riscossione delle imposte. E, a valle di questa operazione, l’Aci dovrà rivedere il suo perimetro, riducendo il proprio personale, per equilibrare la perdita di competenze.
La riforma del Pra, tentata da molti Governi e mai riuscita, pare finalmente per decollare. Il suo approdo in Consiglio dei ministri è previsto per ottobre. La data da segnare sui calendari di tutti i proprietari di automobili e moto è il primo gennaio del 2016. Da questo momento saranno “trasferite al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti le funzioni svolte dal Pubblico registro automobilistico”. Sei mesi dopo, il primo luglio, ci sarà la seconda rivoluzione: il certificato di proprietà andrà in pensione, per essere sostituito dal documento unico di circolazione, che ingloberà anche la carta di circolazione. Per la sua emissione sarà pagata una tariffa di 29 euro, che sostituirà gli attuali costi di iscrizione al Pra e all’Archvio nazionale dei veicoli.
Per mandare a regime il nuovo sistema, poi, sarà fondamentale l’Agenzia per il Trasporto stradale, ente autonomo sotto il profilo giuridico e patrimoniale, ma vigilato dal ministero delle Infrastrutture, che dal primo luglio 2016 prenderà in carico il Pra e gestirà procedure come le iscrizioni e i rinnovi, le trascrizioni dei trasferimenti di proprietà, le iscrizioni di ipoteche, i fermi amministrativi, la riscossione dell’Ipt. Si occuperà anche di altre questioni collegate, come l’omologazione dei veicoli, i dispositivi di controllo e regolazione della circolazione, il rilascio e l’aggiornamento delle patenti. Una volta costituito questo soggetto, il Mit dovrà definire ogni tre anni gli indirizzi e le linee guida dell’Agenzia. Resta, comunque, il vincolo di non portare nuovi oneri alla finanza pubblica. L’Agenzia, infatti, si finanzierà con tariffe e proventi derivate dalla sua attività. La rivoluzione, però, comincerà prima del 2016. Entro trenta giorni dalla pubblicazione del decreto, l’Aci, che attualmente gestisce il Pra, dovrà avviare il trasferimento di tutte le informazioni (sia in cartaceo che in digitale) presenti nella sua immensa banca dati. A valle di questo passaggio, l’Automobile club dovrà provvedere “alla riorganizzazione del personale e alla contestuale riduzione della pianta organica”, oltre alla ridefinizione dei rapporti con le sue società partecipate.