Dal primo marzo prossimo la Provincia di Ferrara ricorrerà a un aumento dell’Ipt (imposta provinciale di trascrizione degli autoveicoli).

L’aliquota sarà del 25 per cento, rispetto a quella attuale del 15, ed è stata decisa dopo una riflessione avvenuta in Consiglio provinciale.
In ogni caso, Ferrara rimarrà la provincia con la più bassa aliquota in Emilia Romagna insieme con Reggio Emilia che per ora applica il 20. Tutti gli altri territori, infatti, sono a quota 30.
L’amministrazione che ha sede in Castello Estense si è vista costretta a prendere questa decisione come una delle misure possibili da introdurre per fare quadrare il bilancio del 2015, a seguito dei consistenti tagli alle Province imposti dalla legge di stabilità.
Tagli che per la sola Provincia estense ammontano a 6,6 milioni di euro e le misure che saranno messe in campo, oltre a consentire di chiudere in equilibrio i conti, serviranno a finanziare le funzioni fondamentali che la legge Delrio assegna alle nuove Province: su tutte, la manutenzione e sicurezza delle strade (quasi 900 chilometri di rete viaria) e delle scuole superiori (un patrimonio composto di 30 edifici scolastici su tutto il territorio).
Con l’Ipt al 25 per cento la Provincia estense conta di incassare un gettito complessivo per il 2015 attorno agli otto milioni, con un incremento delle entrate rispetto all’anno scorso stimato in circa 400mila euro, che per il contribuente si traduce in circa 20 euro da aggiungere al costo dell’acquisto di un’automobile.

L’inserimento di questa tassa che esiste solo in Italia, aumenta la pressione fiscale su un settore ( automotive ) che è tra i maggiori contribuente dello Stato e che sta vivendo una delicata fase di superamento della crisi.

Questa misura, non solo renderà ancora più pesante e complicata un’imposta unica in Europa, ma porterà ulteriori effetti negativi sulle vendite e in generale sullo stato di salute dell’intero comparto.