Da un campione di 2.400 imprese, sondate da Cna nazionale nel mese di settembre, emerge che per il 75%, la burocrazia è tra i principali fattori responsabili della decrescita economica dell’Italia negli ultimi sette anni. Gli adempimenti sono troppo complessi, ripetitivi e costosi, certo non a misura delle aziende più piccole. Infatti, il 75,7% delle micro imprese con meno di dieci addetti ritiene chela burocrazia sia tra i principali fattori di freno allo sviluppo della loro attività. Da considerare, inoltre, che il 41,8% del campione impegna ben 24 ore al mese in pratiche burocratiche, mentre il 30,7% addirittura 40, fattore che costringe molte attività a rivolgersi a servizi esterni per assolvere alle incombenze burocratiche.

Quanto, poi, al livello di informatizzazione delle Pubblica amministrazione viene ritenuto del tutto inadeguato da circa il 53% degli imprenditori. Allo stato attuale, solo un’azienda su tre (quasi il 30%) riesce a sbrigare più della metà delle pratiche per via telematica.

“Non c’è dubbio – valuta il direttore provinciale della Cna, Corradino Merli – che le imprese non ne possano più dell’invadenza di questo macigno, del suo complicarsi e aggravarsi, a dispetto di tutte le affermazioni di buona volontà dei diversi governi che si sono succeduti negli anni. Tanto è vero che il 75% delle imprese intervistate da Cna considera le semplificazioni degli ultimi anni poco incisive. E’ davvero tempo che si ponga mano a tutto questo – e speriamo di poter valutare presto la portata effettiva degli annunci del Governo di questi mesi – in quel processo di riforma e doverosa semplificazione normativa, che costituisce un passaggio essenziale per trasformare il nostro Paese in una democrazia più moderna, capace di combinare certezza del diritto e rispetto delle leggi ad efficienza e rapidità”.

 

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