L’introduzione del Pos per pagamenti di importo superiore ai 30 euro, prevista per il prossimo 30 giugno, va assolutamente rinviata e comunque è indispensabile una profonda modifica del provvedimento. Questa la richiesta avanzata dalla Cna che, nei giorni scorsi, ha assunto una ferma posizione, attraverso un intervento del direttore provinciale Corradino Merli. “Si tratta di un provvedimento – ha ricordato Merli – che, come hanno avuto modo di sottolineare la nostra Associazione e la stessa Rete Imprese Italia, comporterà nuovi oneri per le imprese, tra i quali le spese di attivazione del Pos, ulteriori costi fissi di gestione, per non parlare delle commissioni relative ad ogni transazione finanziaria. La cui riduzione, peraltro, il precedente Governo aveva garantito, promettendo l’emanazione di un decreto, di cui si è persa traccia. Così com’è, dunque, tale disposizione comporta un considerevole aggravio, soprattutto per aziende e soggetti economici dai volumi di fatturato molto bassi, o dai margini di redditività molto ridotti”.
Se appare condivisibile, a giudizio del direttore della Cna Merli, “l’obiettivo di modernizzare, rendere più trasparenti gli usuali sistemi di pagamento e combattere l’evasione fiscale”, d’altra parte “risulta inaccettabile che l’utilizzo della moneta elettronica costituisca un ulteriore aggravio, sia di carattere burocratico, che economico, per un sistema di piccole e medie imprese già provato da una crisi durissima, cui ha contribuito, in buona misura, la pesante zavorra di uno Stato esoso e affetto da una burocrazia asfissiante”.
Per questo, è necessario, sostiene la Cna, apportare correttivi alla introduzione del Pos per pagamenti sopra i 30 euro, quali ad esempio l’innalzamento dell’importo minimo, e la previsione di una gradualità nell’applicazione del Decreto, con l’esclusione dei settori economici a basso margine di redditività. Inoltre, va studiata una soluzione che favorisca la diffusione della moneta elettronica, attraverso un abbassamento dei costi di utilizzo, per imprese e cittadini.
Intanto, la Divisione Economica e sociale della Cna ha evidenziato, in questi giorni, la mancata previsione di una sanzione per quanti non si muniscano di Pos e non siano, quindi, in grado di garantire alla clientela la possibilità di effettuare il pagamento tramite carta di debito. Ciò, in evidente contraddizione con l’art. 15 del Decreto in questione che prevede che gli operatori siano tenuti ad “accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito”. In questo quadro, “l’individuazione delle forme di pagamento continua ad essere rimessa alla volontà delle parti: impresa e cliente privato. E’ quindi opportuno concordare preventivamente, laddove possibile, la forma di pagamento, al fine di non provocare un irrigidimento dei rapporti con i clienti”. In ultima analisi, la stessa tortuosità interpretativa del Decreto in questione conferma la necessità di una sua urgente e sostanziale modifica.
Cna Ferrara, nel frattempo, sta provvedendo, in questi giorni, affinchè gli associati che intendano dotarsi di Pos possano farlo a condizioni agevolate. Chi fosse interessato può rivolgersi alle Sedi della Cna.