Il fabbisogno di mascherine e di dispositivi di protezione individuale

La situazione di emergenza che il Paese sta vivendo ha posto con forza la necessità di sostenere, spesso attivare, la capacità produttiva, sul territorio nazionale, di mascherine e di altri dispositivi di protezione individuale.

Per questo CNA ha realizzato una GUIDA COMPLETA rivolta alle imprese che intendono convertire la propria produzione, in cui si trovano:

  • i tipi di mascherina,
  • le procedure di produzione delle diverse mascherine e altri dispositivi medici e di protezione,
  • i contatti di filiera del sistema CNA

Sono previste 3 tipologie di mascherine:

  1. Le mascherine chirurgiche sono dispositivi medici (DM) conformi alla norma armonizzata EN 14683, che ne definisce i requisiti di performance e la norma EN 10993 che ne definisce i requisiti di biocompatibilità.
    Le mascherine chirurgiche si distinguono in Tipo I, II e IIR che vengono utilizzate:
    *Tipo II e IIR, sono destinate agli operatori sanitari
    *Tipo I sono destinate ai pazienti (no COVID19 positivi) e a tutte le altre persone per ridurre il rischio di diffusione del       contagio in situazioni epidemiche o pandemiche.
  2. Le mascherine DPI (dispositivi di protezione individuali, le mascherine FFP2 e FFP3) con un’efficacia filtrante del 92% e del 98%. Sono conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 149:2009 e sono idonee per proteggersi anche da “agenti biologici aerodispersi” come i virus. Le mascherine FFP2 e FFP3 sono utilizzate nei reparti ospedalieri dove si trovano pazienti contagiati, dai soccorritori di pazienti contagiati, e nelle guardie mediche.
  3. Le mascherine filtranti per la collettività, di uso comune, non adatta ad uso sanitario né dispositivo di protezione individuale

Attenzione, ecco cosa fare subito se si intende produrre mascherine

A oggi, l’azienda che si sta riconvertendo alla produzione delle mascherine o collabora in filiera con chi si sta riconvertendo ai DPI e non ha il codice ATECO ricompreso nell’elenco allagato 1 del DPCM 22/03/2020 comunica al Prefetto l’apertura oltre la data del 25 marzo, in quanto dedicato ad attività produttive essenziali e strategiche e quindi autorizzate a mantenere aperta l’attività.

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