CNA, ARI, Confartigianato che rappresentano i Restauratori di Beni Culturali italiani, si uniscono con forza a salvaguardia dell’intera categoria, contro il Regolamento concernente gli Appalti pubblici di lavori inerente i Beni Culturali (attuato con D.M. 154/2017del Ministero dei Beni culturali predisposto in attuazione all’articolo 146, comma 4 del Codice dei Contratti Pubblici), il quale ancora una volta, come già avvenuto in passato, tende a diversificare i restauratori che hanno acquisito la qualifica ai sensi dell’art. 182 da coloro che l’acquisiscono ai sensi dell’art. 29.

L’evidente disparità di trattamento all’interno della categoria, unita alle nuove regole per la partecipazione alle gare di appalto pubbliche o private, non solo altera la concorrenza oggi, ma apre la strada in futuro a ulteriori storture, con conseguenze che sarebbero sempre più pesanti. Pertanto le associazioni hanno concordato un’unica azione legale congiunta al fine di garantire i propri associati.

Nella generale frammentazione del settore questa iniziativa vuole rappresentare un elemento nuovo e significativo anche nei confronti delle Istituzioni preposte alla tutela ed alla salvaguardia del Patrimonio storico artistico della Nazione nonché delle professionalità che da sempre legittimamente ne fanno parte, per un effettivo ed univoco riconoscimento della figura professionale del Restauratore di Beni Culturali.

Kristian Schneider – Presidente ARI, Giacomo Casaril – Portavoce Nazionale CNA Restauratori , Vincenzo Basiglio – Presidente Confartigianato Restauro