La riforma della Pubblica amministrazione, varata nei giorni scorsi dal Governo, tra le altre cose, taglia del 50% il diritto che le aziende pagano alle Camere di commercio per i servizi resi. “A Ferrara, ciò potrebbe significare che le risorse destinate al sostegno alle imprese, al loro sviluppo, innovazione, sostegno all’occupazione, creazione di nuove imprese e imprenditoria giovanile, ecc. saranno probabilmente azzerate. Un fatto grave, che contraddice gli impegni assunti dall’attuale Governo nei confronti del sistema produttivo e imprenditoriale del Paese, sottoposto alla doppia morsa della crisi e della pressione di uno Stato esoso che ne prosciuga le risorse”.
Lo afferma la presidente provinciale della Cna Irene Tagliani, di fronte alla notizia di un intervento del Consiglio dei ministri “che mette a repentaglio l’efficienza, l’efficacia e l’economicità delle attività camerali, tra i pochi soggetti impegnati, in questi anni, a fianco del sistema delle piccole e medie imprese, vera e propria ossatura economica del nostro Paese, al quale ha fatto da supporto, cogliendone le esigenze concrete”.
Il taglio del 50% delle risorse comporterà, secondo fonti camerali, un gettito più che dimezzato, quindi. In pratica, ciò significherà il probabile azzeramento degli investimenti mirati allo sviluppo dell’economia e la limitazione alle mere attività minime istituzionali. Ciò, a fronte di una riduzione minima degli importi da pagare per le imprese ferraresi.
Nel criticare severamente questo provvedimento, che avrà “conseguenze gravi sul medio e lungo periodo per tutto quello che concerne le numerose attività promozionali a diretto vantaggio delle imprese e del territorio”, la presidente provinciale della Cna annuncia l’impegno dell’Associazione ad adoperarsi, ad ogni livello, per la modifica di tale iniziativa da parte del Governo.