Vedi il reportage della manifestazione su www.cna.it     Qui un video

Sono partiti da tutta la provincia di Ferrara, gli imprenditori della CNA di Ferrara, con destinazione Roma, piazza del Popolo, per non voler mancare all’appuntamento lanciato da Rete Imprese Italia. “Senza imprese non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”, il titolo della grande manifestazione, la prima di questa portata negli ultimi decenni, ed è questo esattamente il senso della partecipazione di tanti imprenditori ferraresi della CNA che stanno con la loro impresa in questo nostro travagliato Paese, non vogliono andarsene all’estero e anzi si impegnano ogni giorno per tirare avanti.
Tra loro, abbiamo raccolto qualche commento al volo.

“Sono qui – spiega Roberto Bonora, titolare di una stamperia meccanica di Ferrara – perché è giunto il momento che gli artigiani facciano sentire la loro voce, dicendo basta a quello che lo Stato fa nei loro confronti. Siamo stanchi di essere tenuti in secondo piano e di non contare”. 

“E’ importante dare un segnale convinto e unitario delle piccole imprese – aggiunge Marino Mingozzi, titolare di un’azienda di costruzione macchine agricole di San Biagio d’Argenta e presidente dell’Area Cna di Argenta – Portomaggiore – in questo momento di grande difficoltà. C’è bisogno di un forte cambiamento nell’economia: le imprese ne hanno assoluto bisogno. Basta con le promesse non mantenute, adesso vogliamo dei fatti”.

Siamo stanchi di promesse non mantenute. “La situazione sta degradando sempre di più . commenta Lauro Lambertini, imprenditore edile di Tresigallo, vice-presidente provinciale della Cna – Siamo stanchi di parole e di promesse non mantenute, sempre più oppressi da una tassazione insostenibile. L’aspetto più brutto è, però, che non riusciamo più a vedere un futuro, dopo tutti i sacrifici compiuti negli ultimi anni. Si vive alla giornata, senza poter programmare nulla. E’ ora sul serio che cambino le cose”.

Lo slogan della manifestazione: “Riprendiamoci il futuro” piace molto a Matteo Fabbri, presidente dei giovani imprenditori Cna e titolare di una impresa innovativa di prototipi e modelli in3D. “E’ il motivo principale per cui sono qui – spiega infatti – chiediamo qualcosa di concreto per le imprese e, a maggior ragione, per i giovani che debbono poterne creare di nuove, per il loro futuro”.

“A Roma questa volta ci siamo andati noi – dice Laura Salani, imprenditrice del settore alimentare – Abbiamo voluto smuovere le acque, far sentire la nostra voce per far comprendere a tutti che la situazione è grave”.

“Non possiamo più andare avanti in questo modo – è l’opinione di Massimo Breviglieri, imprenditore edile e presidente della sede Cna di Vigarano Mainarda – A forza di mungerci non abbiamo più latte. Rischiamo di morire come imprese. Ma così muore anche l’Italia”.

Il lavoro siamo noi. “Sono qui a questa grande manifestazione, innanzitutto perché noi imprenditori abbiamo bisogno di visibilità – precisa Emanuele Borasio, titolare di una azienda innovativa di Ict, che sviluppa applicazioni per smartphone e tablet e presidente dell’Area Cna di Ferrara – Purtroppo, in questo Paese si ha l’impressione che il lavoro sia rappresentato solo da Confindustria e sindacati. Ma le cose non stanno così. E’ venuto il momento di scendere in piazza e farci vedere. Noi siamo quella parte d’Italia che non trasloca all’estero, impegnata giorno per giorno a far andare avanti la propria impresa, che costituisce l’ossatura del proprio territorio. Bisogna ripensare completamente le strategie economiche di governo, perché siano di supporto a chi rappresenta realmente il lavoro in Italia”.

“Ho deciso di partecipare a questa grande manifestazione – dichiara Riccardo Cavicchi, presidente di Cna Turismo, una impresa di comunicazione, marketing e organizzazione eventi di Ferrara – perché è assolutamente indispensabile far vedere che le piccole imprese ci sono e sono stanche di essere prese in giro. Anche in questi giorni, si parla di tutto tranne che dei nostri problemi, oppure se ne parla solo in occasione di tragedie come quella dell’artigiano scomparso nei giorni scorsi. Speriamo che, in attesa della formazione di un nuovo Governo, questa manifestazione costituisca un segnale forte che è assolutamente necessario cambiare rotta e in tempi rapidi”.

Non si può uccidere l’artigianato. “E’ stato importante dimostrare le nostre ragioni – dice Omero Balboni, titolare di un’azienda di materie plastiche di Sant’Agostino – Non si può uccidere l’artigianato! Ormai siamo trattati dallo Stato come dei sudditi, ci vuole un po’ di giustizia. Bisogna avere più attenzione verso chi produce e continua a creare occupazione. E a costo zero per lo Stato”.

“Ho deciso di esserci – racconta Enrica Mantovani, titolare di una attività di serramenti di Codigoro e vice – presidente dell’Area Cna Delta – perché non vedo alcun interesse per i problemi delle piccole imprese. Si deve fare qualcosa, siamo stanchi, mortificati, non vediamo futuro. E’ ora che il Governo faccia la sua parte, noi imprenditori faremo sicuramente la nostra”.

Una voce in più per il cambiamento: è quello che vuole rappresentare Alberto Minarelli, presidente della Cna di Cento Sant’Agostino, una impresa di prodotti antinfortunistici a Cento. “Un cambiamento che non è più urgente, ma urgentissimo”, osserva.

 

Rete Imprese Italia. Ottantamila artigiani e commercianti in piazza. La più grande manifestazione di sempre nella storia delle piccole imprese. Ora la politica e le istituzioni non possono più voltare la testa dall’altra parte