Dove non arriva l’uomo…ci penserà il drone. Il Centro Ecologia Applicata Delta del Po del Comune di Comacchio, infatti, ha avviato proprio in questi giorni l’impiego sperimentale nella lotta alle zanzare allo stato larvale, in aree nelle quali la presenza umana o di altri mezzi meccanici risulta inaccessibile, o inefficace. La prima prova, realizzata con uno strumento di Aermatica 3 D di Colverde, pilotato a distanza da un tecnico della stessa ditta, è avvenuta in un’area di Comacchio limitrofa alle valli, nei pressi della stazione Foce, ampiamente infestata dalla presenza di larve, sulla quale il drone si è levato più volte irrorando il fluido larvicida. Si tratta di un formulato microbiologico, a base di Bacillus thuringiensis israelensis, caratterizzato da bassissimo impatto ambientale, grazie alla specifica selettività d’azione che lo rende innocuo nei confronti di altri insetti, animali e l’uomo stesso.

A seguire attentamente l’avvio della sperimentazione, Enrico Luciani, responsabile tecnico del Centro Ecologia applicata Delta del Po e Dario Guidi, amministratore delegato di Antea, società di Comacchio aderente alla Cna a cui è stata affidata la direzione tecnica, con una importante e ultradecennale esperienza nella lotta biologica integrata alle zanzare che, in qualche modo, ne fa un esempio unico anche a livello nazionale.
Nello specifico, il progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Comacchio, sta operando a pieno ritmo, con un forte impegno da parte dello staff tecnico e operativo addetto alla gestione degli interventi di sorveglianza e lotta. Alla prova tecnica con drone erano presenti, infatti, tecnici e funzionari del Comune di Comacchio, della Regione e dell’Ausl, oltre che delle aziende direttamente interessate, tra le quali il Centro Agricoltura ambiente di Crevalcore, partner di Antea, cui è affidata la direzione scientifica.
Si tenga conto che, tutt’ora, sono quotidianamente sottoposti a trattamento antilarvale vari chilometri del territorio comunale di Comacchio, tra fossi e scoline nelle aree agricole, zone allagate in area naturale, sommerse occasionalmente da piogge e picchi di marea e tombinature staradali. Nel 2017, sono stati utilizzati circa 800 litri di formulato per il trattamento di 300 ettari tra aree naturali e risaie, e 1900 chilometri di fossi e canali, situati prevalentemente nelle aree agricole, mentre in ambito urbano sono state trattate circa 96 mila caditoie stradali. La sperimentazione del drone, prima di arrivare a regime, sarà condotta, durante la prossima stagione in colture agricole (ad esempio, risaie allagate) o zone naturali impervie, nelle quali i normali mezzi e l’intervento umano si dimostrerebbero impossibili o troppo onerosi.