Dopo la pubblicazione del decreto di via della Cispadana, in seguito all’esito positivo della Valutazione di impatto ambientale dell’opera, occorre accelerare la realizzazione della Cispadana, superando “infondate titubanze” che rischiano di rallentarne il percorso, a danno dello sviluppo dell’economia e della crescita dell’Alto Ferrarese.
Lo afferma Raffaella Toselli, presidente dell’Area Cna dell’Alto Ferrarese che, con una propria dichiarazione, sottolinea l’indispensabilità della Cispadana per qualsivoglia obiettivo di rilancio economico di questa area strategica per tutto il territorio provinciale.
“Le nostre imprese hanno bisogno di ritornare a crescere, dopo i pesanti contraccolpi subiti con il sisma del 2012 e la crisi di questi anni – precisa la presidente Toselli –; ne hanno tutte le potenzialità, le capacità produttive e le propensioni all’innovazione. Il loro rilancio è essenziale se vogliamo elevare l’occupazione e il tenore di vita delle nostre popolazioni. Solo a queste condizioni, tra l’altro, è possibile attivare risorse per un forte progetto di qualificazione e tutela ambientale del nostro territorio”.
Per questo, “Cna chiede, in particolar modo agli Enti locali, di farsi parte attiva nei confronti della Regione per accelerare i tempi di realizzazione della Cispadana, concludendo, entro il 2017, la parte burocratica di istruzione dei lavori per dare avvio, finalmente, ai cantieri di un’opera sulla quale si discute da ormai 20 anni”.
“Nel contempo – aggiunge la presidente Cna dell’Alto Ferrarese – dovrà essere compito dei Comuni promuovere, contestualmente, quelle iniziative amministrative volte a concretizzare le ricadute economiche positive lungo tutto il percorso della Cispadana, senza pensare a nuovi insediamenti produttivi, ma anzi collegando quelli esistenti con i nuovi tratti stradali e promuovendo per questi progetti di rilancio e riqualificazione”.
“Si respira un’aria nuova tra le imprese della nostra zona – conclude Toselli – Per questo abbiamo bisogno di infondere fiducia, perché le ferite del sisma e della recessione non sono ancora rimarginate. Ciò è possibile sono attraverso atti concreti e un impegno serio rivolto a coalizzare tutte le risorse, pubbliche e private, attorno a obiettivi condivisi di sviluppo e un’azione concorde per realizzarli. Solo così, l’Alto Ferrarese può ritornare ad essere area trainante e dinamica di sviluppo dell’economia provinciale e regionale”.