Sabato 5 agosto è il primo giorno a partire dal quale le imprese potranno finalmente lavorare per se stesse, dopo avere assolto ai propri obblighi verso il fisco, che a Ferrara assorbe, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sulla tassazione locale della CNA “Comune che vai fisco che trovi”, il 59,7% dei loro ricavi.
La data del tax free day simboleggia con grande evidenza quanto sia pesante il macigno del fisco che grava, a tutt’oggi, sul sistema delle piccole imprese italiane, per una media nazionale del 60,9%. Ferrara, tra i 135 comuni analizzati, si attesta, sempre secondo l’Osservatorio Cna, al 53° posto nella classifica: non tra i peggiori (vedi Reggio Calabria al 73,2% o la stessa Bologna con il 71,9%), ma neppure tra i più virtuosi, come Trento (53,9%), Gorizia (54,4%) o, per stare in Emilia Romagna, Imola al 54,5%.
“Il fisco rappresenta per il sistema delle pmi del nostro Paese un vero e proprio svantaggio competitivo – puntualizza il presidente provinciale della CNA, Davide Bellotti – così come lo è la burocrazia assurda, che pesa sul complesso delle aziende artigiane, micro, piccole e medie imprese per un costo complessivo di 22 miliardi l’anno, in media 5mila euro l’anno a impresa, come evidenzia l’ultima indagine condotta da CNA su un campione di 1035 imprese italiane”.
La rilevazione attesta, inoltre, come la burocrazia costituisca, a tutt’oggi, malgrado i reiterati annunci di politiche di semplificazione purtroppo disattesi, un enorme dispendio di tempo, oltre che di denaro. Per adempiere agli obblighi richiesti dalla Pubblica amministrazione, infatti, il 41,3% delle imprese coinvolte brucia fino a tre giorni lavorativi al mese, il 32,2% fino a cinque, nel 9,1% fino a dieci e nel 6,8% oltre dieci, mentre nel 10,7% s’impiega meno di una giornata lavorativa. Una vera zavorra per il sistema Paese: quasi nove imprese su dieci (l’89,7%), infatti, ritengono che la cattiva burocrazia costituisca un ostacolo serio alla competitività.
“Innanzitutto – precisa Bellotti – su fisco e semplificazione occorrono seri provvedimenti a livello nazionale, indispensabili per dare al Paese una prospettiva vera di sviluppo, oltre che un segnale di equità per tutte quelle imprese che garantiscono ricchezza e posti di lavoro, puntando a migliorare la propria competitività sui mercati Ma anche a livello locale è indispensabile un salto nelle strategie per la crescita dell’economia del nostro territorio”. Non si tiene ancora nel sufficiente conto, a giudizio del presidente Cna, che la stragrande maggioranza delle imprese ferraresi sono di piccola dimensione. “E’ con questa realtà che bisogna misurarsi – conclude – nessuna seria strategia è possibile senza renderle protagoniste dello sviluppo. Per questo chiediamo di essere coinvolti preliminarmente nelle scelte che riguardano l’economia e le imprese locali, non facendo semplicemente da spettatori, di fronte ad analisi e progetti che non tengono conto delle piccole e medie imprese e dei loro fabbisogni di crescita e rilancio sul mercato”.