“La riunione della Commissione degli esperti tenutasi presso la sede della Sose a Roma, nella quale sono state accolte le nostre proposte, segna un passaggio fondamentale nella vita degli studi di settore”. Grande è quindi la soddisfazione di CNA-Rete Imprese Italia

Nelle intenzioni del Governo gli studi di settore non costituiranno più uno strumento di accertamento, ma di selezione delle imprese, mirato a individuare il grado di “affidabilità e compliance” a cui è connessa la riduzione dell’attività di controllo.

Non ci sarà più, quindi, alcun ricavo di congruità a cui uniformarsi, ma i ricavi dichiarati, sempre integrabili in dichiarazione, contribuiranno, insieme ad altri elementi, al raggiungimento del grado di “affidabilità e compliance”. In futuro saranno semplificati i modelli e ridotti i “cluster” e il numero degli studi di settore.

Ma come funzionerà ora?

CNA sta lavorando per analizzare le modalità di costruzione dei FUTURI “studi di settore”.
A partire dall’anno d’imposta 2017 verrà capovolta la natura stessa degli studi di settore: da strumento di accertamento diventeranno uno strumento teso ad assegnare benefici alle imprese, soprattutto in termini di tranquillità nel subire accertamenti induttivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
I nuovi studi di settore, che per la natura e la rilevanza delle modifiche che saranno apportate potrebbero e dovrebbero cambiare nome, non assegneranno più un valore ai ricavi di congruità puntuale a cui uniformarsi, ma restituiranno all’impresa un indice di “affidabilità/compliance” in una scala che andrà da 1 a 10 (vedi paragrafo successivo).
La collocazione dell’impresa nella scala da 1 a 10 segnerà, sempre prima di effettuare i versamenti delle imposte dovute per l’anno, il grado di tranquillità fiscale dell’impresa stessa nel subire controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate ovvero, per i livelli più alti (ancora da definire) l’applicazione dell’attuale meccanismo premiale rappresenta un vero e proprio scudo fiscale ai controlli.
E’ noto, infatti, che attualmente il sistema premiale protegge le imprese completamente in regola con gli studi di settore (congrue e coerenti) da altri accertamenti di natura induttiva, eleva la protezione da eventuali accertamenti da redditometro dal 25% al 33% del reddito dichiarato e prevede la riduzione di un anno degli ordinari termini di prescrizione per gli accertamenti.
Siamo ancora nella fase embrionale dei futuri studi di settore. Attualmente è stata avviata solamente una sperimentazione su alcuni studi di settore e si prevede un avvio graduale a partire dal 2017. Pertanto, il tutto è ancora da costruire ed ancora molte sono le decisione da prendere, a partire dall’impalcatura normativa che sarà prevista nella prossima legge di stabilità.
Sarà, ad esempio, fondamentale la decisione che verrà assunta in materia di valore dell’indice da cui sono riconosciuti i benefici in termine di scudo agli accertamenti e se, come auspicato dalla CNA, saranno previsti almeno due diversi livelli di premialità.
I principi stabiliti nel progetto accolgono le richieste avanzate da tempo dalla CNA, lo diciamo pur consapevoli della prematura valutazione complessiva del nuovo strumento.
Sappiamo che la bontà di una novità normativa si testa sempre nella quotidianità dell’impresa ma apprezziamo che lo “spettro” del ricavo di congruità a cui si è spinti ad adeguarsi non ci sarà più.
Sicuramente terremo aggiornati i nostri clienti e soci sull’evolversi della normativa.

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