Sul pronunciamento negativo della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, relativo alla proroga delle concessioni demaniali marittime al 2020, ha preso immediatamente posizione Cna che, attraverso una dichiarazione del Direttore provinciale Diego Benatti, sottolinea come esso rappresenti un colpo durissimo per l’intero sistema turistico provinciale, oltre che nazionale. “Tocca adesso al Governo – sollecita Benatti – trovare gli strumenti che consentano alle imprese balneari del nostro Paese di proseguire la propria attività, garantendo gli investimenti realizzati, i livelli di occupazione e il lavoro di una vita”.
La scelta della Corte – riferita a una decisione del Tar della Lombardia di prorogare al 2020 una concessione nel comprensorio bresciano dei laghi di Garda e di Idro – non ha tenuto conto degli importanti rilievi mossi in giudizio dai legali, incaricati da Cna Balneatori di rappresentare le ragioni delle imprese del turismo balneare italiano, eccependo in particolare la non applicabilità, al caso specifico, della Direttiva servizi dell’Ue, meglio conosciuta come Direttiva Bolkestein.
Sulla non limitatezza della «risorsa spiaggia», un altro dei motivi centrali della difesa dei balneari, la Corte ha sottolineato che spetta la giudice nazionale verificare, ai fini dell’applicazione della direttiva, se le concessioni italiane debbano essere oggetto di un numero limitato di autorizzazioni. Su questo aspetto, quindi, Cna aprirà un confronto con il Governo per far ripartire un negoziato che preveda la continuità aziendale per le attuali imprese balneari.
Mentre parte la mobilitazione dei balneatori associati alla Cna, l’Associazione sollecita al Governo la predisposizione urgente di un decreto-legge, contenente misure che permettano alle imprese di poter esercitare, in piena legittimità, la loro attività nelle attuali concessioni, tenendo presente, tra l’altro, che il pronunciamento cade nel pieno della stagione turistica estiva.
Inoltre, è indispensabile – ad avviso di Cna – l’avvio di un negoziato con gli organismi comunitari, che permetta a migliaia di imprese di contare su un lungo periodo di certezza nell’esercizio della propria attività.