In data 4 novembre 2014 il Senato ha approvato il JOBS ACT . Il disegno di legge interviene a due anni dalla approvazione delle ” Riforma Fornero” , in maniera incisiva sul mercato del lavoro con l’intento di affrontare il tema della occupazione attraverso una revisione dell’intero sistema normativo che compone il diritto del lavoro . Il JOBS ACT mira a ridurre la segmentazione del mercato del lavoro , incentivando la flessibilità in entrata e realizzando una rete integrata di ammortizzatori sociali. Al fine di incoraggiare la propensione ad assumere nel periodo di crisi e di incertezza che stiamo vivendo, è stato liberalizzato il contratto a termine attraverso l’eliminazione del principio della causale e semplificato il contratto di apprendistato. Ora nella prospettiva della ” flexsecurity” europea , si interviene in settori cruciali del diritto del lavoro e della sicurezza sociale , coniugando la flessibilità del rapporto di lavoro con le misure di politiche attive nel mercato del lavoro e di tutela del reddito di tipo universale in favore dei disoccupati.

Il giudizio complessivo della CNA è sicuramente POSITIVO , soprattutto per la finalità ambiziosa dell’intero provvedimento. Apprezziamo lo sforzo del Governo di intervenire in maniera strutturale sull’intero pilastro del diritto del lavoro inteso in senso ampio . Dalla tutela nel rapporto di lavoro alla tutela nel mercato del lavoro. Tuttavia, essendo una legge delega, contenente principi e criteri direttivi, sarà indispensabile attendere l’emanazione dei decreti delegati , il cui termine è fissato per il prossimo giugno , per esprimere un giudizio puntuale sui singoli provvedimenti.

Entrando nel merito, i pilastri delle riforma sono costituiti da cinque deleghe affidate al Governo in materia di:
1) RIFORMA AMMORTIZZATORI SOCIALI ,
2) RIFORMA POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO ,
3) SEMPLIFICAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI ,
4) RIORDINO DEI CONTRATTI DI LAVORO ESISTENTI,
5) TUTELA DELLA MATERNITA’.

In materia di RIORDINO DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI , la CNA ritiene che il contratto a tutele crescenti possa rappresentare un buon meccanismo di semplificazione dell’attuale quadro normativo relativo alle tipologie contrattuali ed un volano per rilanciare l’occupazione . Con l’introduzione del contratto a tutele crescenti in caso di licenziamento illegittimo è positiva la misura , per le imprese con più di 15 dipendenti , che elimina il diritto al reintegro prevedendo una sola sanzione pecuniaria in base alla anzianità di servizio . Va evitata però l’introduzione di nuovi costi per le piccole imprese. Nel riordino dei contratti di lavoro , andrebbe previsto un meccanismo di salvaguardia dell’apprendistato , in quanto esso rappresenta un elemento identitario e di forte riconoscimento per le nostre imprese . Risulta poi apprezzabile la previsione relativa alla revisione della disciplina delle mansioni e dei controlli a distanza . Valutiamo positivamente la norma che contrasta i così detti ” CONTRATTI PIRATA” che costituiscono una forma di dumping contrattuale per le nostre imprese e di concorrenza sleale.

E’ certamente apprezzabile l’obiettivo di SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DELLA NORMATIVA ESISTENTE IN MATERIA DI TUTELE IN COSTANZA DI RAPPORTO DI LAVORO (CASSA INTEGRAZIONE , CONTRATTO DI SOLIDARIETA’) . Riteniamo che vada valorizzata e salvaguardata l’esperienza della nostra bilateralità. Il nostro comparto si è dotato di una propria strumentazione di ammortizzatori sociali per il sostegno al reddito dei lavoratori in caso di sospensione dell’attività lavorativa . Questo meccanismo ha consentito , insieme alla cassa in deroga , la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro che altrimenti sarebbero andati perduti . Attendiamo , pertanto , dopo la costituzione del fondo di solidarietà bilaterale dell’Artigianato , l’emanazione del decreto di costituzione da parte del Ministero del lavoro .

Sulla riforma dei SERVIZI PER L’IMPIEGO E DELLE POLITICHE ATTIVE PER IL LAVORO la CNA ritiene non più rinviabile una riorganizzazione dei servizi per il lavoro . Condividiamo quindi la finalità del Governo di una razionalizzazione degli enti amministrativi al fine di superare l’eccessiva frammentazione dei soggetti istituzionali chiamati all’attuazione delle politiche attive. Riteniamo fondamentale la creazione di una Agenzia nazionale per l’occupazione cui attribuire competenze in materia di servizi per il lavoro , politiche attive e passive . Finalmente dopo anni di dibattiti , sembra delinearsi un vero e proprio sistema di coordinamento e di integrazione tra politiche attive e passive che rappresenta la chiave di successo dei sistemi più avanzati del mercato del lavoro .

Relativamente alla SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE RELATIVE ALLA GESTIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO, i principi sono ampiamente condivisibili e positivi in quanto affrontano uno dei problemi maggiormente avvertiti dalle imprese e che CNA ha chiesto di affrontare in più occasioni ed in diverse sedi . La deburocratizzazione , il dimezzamento degli atti amministrativi , la telematizzazione delle procedure che costituiscono operazioni che molti Paesi europei hanno già attuato e dalle quali dipende anche il rilancio della competitività delle nostre imprese. Attendiamo la nascita di un sistema di regole certe che consentano di individuare con certezza sia gli obblighi sia le responsabilità dei singoli soggetti che agiscono sul mercato del lavoro .
Infine , in materia di TUTELA DELLA MATERNITA’ è positiva la previsione relativa all’estensione delle tutele in caso di maternità a tutte le donne lavoratrici prevedendo una tutela della maternità a carattere universale sia per il settore privato che autonomo. Rilevante è anche la previsione di un tax credit quale incentivo al lavoro femminile anche per le lavoratrici autonome .

La responsabile Dipartimento Sindacale e Sociale
UGHETTA CIATTI